mercoledì, giugno 24, 2009

Deadman Wonderland

Per la serie "ancora inediti in Italia", vi presento questo manga di cui ho sentito parlare e che potrebbe essere interessante per gli amanti dell'azione/splatter.

Sono passati dieci anni dal Grande Terremoto che ha fatto sprofondare nell'oceano più del 70% della città di Tokyo. Ganta Igarashi è uno studente quattordicenne nella prefettura di Nagano ed è un "escapee", un sopravvissuto al terremoto, di cui però, non ha alcun ricordo.
Un giorno, un uomo coperto di sangue appare fuori dalla finestra della sua classe e uccide brutalmente tutti i suoi compagni, lasciando inspiegabilmente vivo Ganta e sparendo nel nulla dopo avergli inserito un cristallo rosso nel corpo.

Dopo essersi ripreso, Ganta viene incolpato dell'omicidio dei suoi compagni e portato nella prigione nota col nome di Deadman Wonderland, l'unica del Giappone ad essere gestita da privati. Questa prigione è nota per i metodi brutali usati dai guardiani sui prigionieri ed è stata costruita come attrattiva turistica, per risollevare l'economia di Tokyo. Le terribili pene inflitte ai condannati, diventano quindi uno spettacolo per chi vuole assistervi. I prigionieri della struttura accusati di reati gravi, come Ganta, sono "condannati a morte": gli viene applicato un collare che rilascia lentamente un potente veleno nel loro corpo. L'unico modo per posticipare la fine è prendere un antidoto (simile per aspetto ad una caramella) ogni tre giorni.

Ganta si fa degli amici in prigione: Shiro, una strana ragazza vestita con una tuta attillata e che si comporta in modo infantile, la quale dice a Ganta di conoscerlo da quando era piccolo(anche se lui non lo ricorda) e Yoh, un cleptomane con un grande talento a rintracciare le cose.
Il nostro protagonista sarà ossessionato dalla ricerca dell'Uomo Rosso, che crede si trovi nella prigione, perchè una volta trovato, è convinto di poter dimostrare la propria innocenza e lasciare la prigione. Intanto, scoprirà di avere il potere di controllare il proprio sangue e di poterlo usare per combattere. Verrà a conoscenza del fatto che in un livello sotterraneo segreto, altri prigionieri con un potere simile al suo, chiamati "deadmen", vengono usati in un cruento torneo, il Carnival Corpse, per assistere al quale c'è chi paga molti soldi al penitenziario. In palio ci sono compresse di antidoto e dei crediti, che servono per comprare delle cose all'interno di DW. Addirittura con un gran numero di essi, si può comprare la propria libertà. Chi perde invece, perderà una parte del proprio corpo, selezionata da una macabra slot machine e usata per la ricerca sui poteri dei deadmen.

Ganta, come potere del Ramo del Peccato(così è definita la capacità di manipolare il sangue), crea dei proiettili di liquido ematico che "spara" agli avversari, ma ci sono prigionieri che col sangue creano lame, fruste, bombe, ecc.
Tra i prigionieri ci sono molti terribili combattenti, alcuni dei quali fanno parte di una resistenza che si muove nell'ombra contro le guardie carcerarie, le quali non sono da meno, soprattutto il corpo speciale degli Undertakers, formato da detenuti irrecuperabili e sanguinari, che hanno armi e armature che annullano il potere del Ramo del Peccato.

Almeno dalle premesse, sembrerebbe una serie abbastanza originale, con un ambientazione che, se ben sfruttata, potrebbe avere qualche sviluppo interessante. Vedremo se arriverà anche da noi.


Alla prossima
Faust VIII

martedì, giugno 23, 2009

Der schwarze Obelisk

Nel mio Paese, la mediocrità è il valore supremo. La cultura ed il sapere vengono declinati solamente attraverso frasi fatte, qualche citazione, alla stregua dei proverbi che sono usuali al popolino. Però, queste dimostrazioni di qualunquismo vengono portate avanti dai cosiddetti intellettuali. La scuola ti insegna solo ad essere sottomesso(attraverso il meccanismo del “debito”, che già ti prepara ad una vita funestata dal pagare il mutuo, dal precariato e dall’incertezza) e, visto che la maggioranza degli italiani non legge libri o giornali e non si informa attraveso internet, essi fondano la propria cultura sulla televisione(spazzatura) e vengono così inglobati in una grigia calce che trasforma gli individui in “massa”, in “gente”(e mi rendo tragicamente conto di quanto avessero ragione i Pink Floyd). E contro questi mediocri muri si staglia, come un nero obelisco, una persona. Una persona che fa la legge, ma che non è soggetta ad essa. Una persona i cui luridi eccessi si è disposti a tollerare, perchè rappresenta tutto il popolo. Come una grande opera che “valorizza” il quartiere fatto di mediocri muri, così il compiacersi dei suoi privilegi sembra giustificare l’ignoranza e la grettezza dei suoi seguaci.

Addirittura, il fatto che possa esibire la sua ricchezza e il suo potere in modo così superbo, diventa motivo di vanto per quanti si identificano in lui, anche se costoro non conosceranno mai nella loro vita quel tipo di ricchezza. Si vantano di soldi e potere che non hanno.

Ma mi consolo, pensando che gli edifici costruiti male, prima o poi crollano.



Alla prossima
Faust VIII

mercoledì, giugno 17, 2009

Un po' di svago musicale

Oggi ho scelto due canzoni de Guano Apes:

Open Your Eyes



Big In Japan(Cover degli Alphaville)


Serenità a voi!


Alla prossima
Faust VIII

martedì, giugno 16, 2009

Beck-Mongolian Chop Squad

Yukio è un normale quattordicenne che ha cominciato a frequentare le medie e trova la sua vita piuttosto noiosa. Ha pochi amici e qualche volta viene preso di mira dai bulli. La sua vita però, avrà uno scossone quando salverà uno strano cane di nome Beck da dei ragazzi che lo maltrattavano. Il padrone del cane, il sedicenne Ryusuke Minami, lo ringrazierà, farà amicizia con lui e gli racconterà di quando suonava in America col gruppo grunge dei Dying Breed.

Koyuki(soprannome affettuoso di Yukio), affascinato dalla storia del suo nuovo amico, comincerà ad interessarsi di più alla musica e a voler imparare a suonare la chitarra. Il suo insegnante, il signor Saitou, è un uomo di mezza età un po' bizzarro, che gli impartirà anche delle lezioni di nuoto. Koyuki impara velocemente a suonare e ad un certo punto, col suo amico Sakurai, che suona la batteria, entrerà nel nuovo gruppo fondato da Ryusuke, i Beck.

Grazie al talento di Ryusuke, Chiba e Taira, il gruppo underground dei ragazzi guadagna presto consensi, tanto da pubblicare un album in America(dove però, sono conosciuti col nome di "Mongolian Chop Squad") e a partecipare a grandi eventi indie come il Greatful Sound Festival.
Ci sono anche delle sottotrame, come la storia d'amore tra Koyuki e Maho, sorella di Ryusuke; i guai di Ryusuke per la proprietà di "Lucille", una leggendaria chitarra crivellata di proiettili, che si dice sia appartenuta a B.B. King; la rivalità con Eiji, ex compagno di Ryusuke nei Serial Mama, che ha scommesso con lui di poter creare la band migliore del mondo.

La musica rock è presente in tutte le sue declinazioni, sia nel manga che nell'anime, attraverso svariate citazioni e riferimenti, a cominciare dai "modelli" dei componenti dei Beck: Ryusuke sarebbe ispirato a Jimmy Page, Chiba a Zack De La Rocha, sia per l'aspetto fisico che per il suo modo di cantare influenzato dal rap, Taira, il bassista, ricorda Flea dei Red Hot Chili Peppers(come lui ha uno stile molto funky e si esibisce a torso nudo sul palco).
Nel manga le illustrazioni che aprono i capitoli scimmiottano famose copertine di album, solo che i "personaggi" ritratti, sono del cast di Beck.

Prima dell'uscita dell'anime, allegati a qualche volume del manga(nell'edizione originale e in alcune edizioni estere) c'erano dei cd con delle canzoni ispirate al manga, scritte da gruppi indie giapponesi. E' un peccato che nella versione italiana non li abbiano inclusi.
Ovviamente ci sono anche i CD con la colonna sonora dell'anime, anch'essi prodotti da band più o meno affermate.

In conclusione, di puo dire che Harold Sakuishi ha creato un'opera leggera che racconta il sogno del rock, un sogno che molti di noi hanno durante la giovinezza e che ci fa capire come avere una grande passione come la musica, aiuti ad apprezzare meglio la vita.

Ed ora un assaggio della musica di Beck:

Hit In The U.S.A. by Beat Crusaders


My World Down by The Dying Breed(Beat Crusaders and Beck voice actors)



Alla prossima
Faust VIII

domenica, giugno 14, 2009

CIAPPI


Il buon Natangelo colpisce ancora...


Alla prossima
Faust VIII

mercoledì, giugno 10, 2009

Un Gundam nel parco

Ho letto su vari blog, tra cui quello di Lana e Lamù e quello del Rrobe, che è quasi completata la costruzione di un Gundam RX-78-2(quello di Amuro Ray, per capirci) a grandezza naturale, nel parco di Odaiba a Tokyo. Devo dire che fa un gran bell'effetto a giudicare dalle foto e confesso che mi piacerebbe andarlo a vedere, se mi trovassi in Giappone.



Alla prossima
Faust VIII

lunedì, giugno 08, 2009

La verità è che ve lo meritate

La verità è che ve lo meritate. Come vi siete meritati di avere Mussolini e il fascismo. Perchè siete degli idioti qualunquisti, bigotti e ignoranti. Condannati ad essere sempre la periferia dell’impero.

Credete ad una retorica da campagna elettorale perenne, che di certo non risolleverà il Paese, ma siete troppo miopi anche per rendervene conto.

Perchè pensate ancora in termini di politica clientelare, solo per il vostro misero tornaconto personale. Pensate alle cose che avete e a come fare per averne di più. Pensate solo all’immagine.

Non avete nessun valore, rendetevene conto. Il programma politico del vostro partito sembra la pubblicità di un detersivo. “Signora, mi darebbe il suo ***** in cambio di due fustini?”. Come il gioco dei pacchi che tanto vi piace, siete scatole vuote. Sepolcri imbiancati.

E mentre un vento di odio razziale e guerra tra poveri attraversa l’Italia e l’Europa, voi festeggiate sulle macerie della cultura socialdemocratica, contenti del ritorno della legge della giungla.

Quando però verrete colpiti nel vivo, quando dovrete pagare di tasca vostra per l’incapacità di chi vi siete scelti, vi lamenterete. Perchè come i ciuchi, capite solo il bastone.

E allora negherete di averli votati, come avete negato in passato di essere stati fascisti, democristiani, socialisti. Il tipico opportunismo all’italiana.

Provo pena per voi.

(via My Tumblr)

Blade Runner Di Ridley Scott

Sono riuscito finalmente a vedere Blade Runner, film che mi aveva da sempre incuriosito(tratto dal romanzo di Philip K. Dick, "Do Androids Dream of Electric Sheep?"), ma che non avevo mai avuto occasione di vedere. Ho visto il Final Cut che è passato in televisione un paio di giorni fa, quindi su questa versione baserò la mia piccola recensione.
Los Angeles 2019. Le guerre nucleari e l'inquinamento hanno reso la terra un posto davvero oscuro e inospitale. Molti animali estinti, sono stati sostituiti da loro versioni meccaniche e molti uomini hanno deciso di emigrare nelle colonie extramondo. Possono emigrare coloro che sono sani, non affetti da malattie derivate dall'inquinamento e i ricchi. I poveri e i malati sono costretti a rimanere sulla Terra. Anche il clima di Los Angeles è profondamente cambiato: lo smog l'ha resa una città buia, costantemente bagnata dalla pioggia. E' diventata una città ancora più multietnica, dove è predominante la componente asiatica e dove le strade sono attraversate da una moltitudine di persone che sciamano senza tregua da una parte all'altra.
Le mega corporazioni e le loro pubblicità su maxi schermi, sembrano guardarle dall'alto in basso, dando un senso di oppressione, rafforzato anche dalle luci dei fari, che si insinuano anche nei vicoli più bui.

Qui vive e si muove Rick Deckard, poliziotto ed ex Blade Runner, ovvero cacciatore di replicanti, androidi usati nelle colonie extramondo per i lavori pesanti, come strumenti di piacere o come soldati. Quando questi si ribellano e scappano dalle colonie, arrivando sulla Terra, costituiscono un pericolo perchè non sanno controllare le proprie emozioni ed essendo molto più forti degli umani, possono causare vere e proprie stragi tra la popolazione. In più, ad occhio nudo sono indistinguibili dagli umani, quindi è nata la necessità di avere degli agenti speciali, i Blade Runners, per eliminarli, o come dicono loro per ritirarli.

Rick aveva smesso di cacciare replicanti, ma all'inizio del film, viene costretto dal suo collega Gaff a tornare al lavoro, dopo la fuga di sei Nexus 6, replicanti di ultima generazione. Due di loro, appena arrivati sul pianeta sono finiti in una rete elettrica, una trappola che li ha distrutti. I quattro rimasti sono: Roy Batty, un modello da combattimento; Leon Kowalski, un addetto al combustibile nucleare; Zhora, programmata come assassina esperta di arti marziali e Pris, un modello "di piacere".

Avendo scoperto che Leon si era infiltrato nella Tyrell Corporation, l'industria che li ha creati, e che aveva ucciso un altro Blade Runner, Deckard viene chiamato ad investigare dal presidente della compagnia. Lì, sottopone la sua giovane assistente, Rachael, al test di Voight-Kampff, che serve ad individuare i replicanti in base alle loro reazioni emotive alle domande che vengono loro fatte, monitorandole osservando i movimenti degli occhi. Scopre che quella che gli era stata presentata come umana dal direttore è in realtà un replicante sperimentale e che lei stessa è ignara di esserlo. Deckard affronta il dilemma di rivelare o meno a Rachael la sua vera natura, mentre si rende conto di provare qualcosa per lei. Dilemma che sarà ancora più terribile, quando gli ordineranno di ritirare anche lei.

Si scopre che lo scopo dei replicanti fuggiaschi è semplicemente quello di non morire, essendo quasi scaduta la loro durata vitale, che, per ragioni di sicurezza, arriva al massimo a quattro anni. Per questo andranno da Tyrell per cercare di posticipare in qualche modo la loro fine.
Deckard li eliminerà uno dopo l'altro, fino ad arrivare allo scontro finale con Roy Batty.

Blade Runner è un film molto complesso e stratificato, per i modelli a cui si ispira e per le tematiche di cui tratta ed ha avuto un'enorme influenza sulla narrativa e sul cinema di fantascienza ad esso successivi. Esso porta gli stilemi del noir à la Chandler nell'ambito fantascientifico, con una femme fatale, un eroe che in realtà è un antieroe e una fotografia caratterizzata da oscuri bassifondi malfamati.

Vengono esplorate tematiche profonde come la hubris, la tracotanza umana di operare in un ambito divino, come quello di creare la vita grazie alla robotica e all'ingegneria genetica; la paranoia dei replicanti di dover essere braccati dai Blade Runners e quella degli umani che hanno paura dei replicanti, non sapendoli distinguere da loro; la difficoltà del distinguere il reale dal non reale da parte dei replicanti, nei quali sono stati impiantati ricordi fittizi, per aver un miglior controllo su di loro; il simbolismo religioso da angelo caduto che permea Roy Butty; l'inquinamento e la globalizzazione; la tirannide delle corporazioni; la morte e la ricerca dell'immortalità.

Inoltre dalla versione Director's Cut in poi, ci viene istillato il dubbio che anche Deckard potrebbe essere un replicante, dotato di ricordi fasulli e convinto di essere un Blade Runner, ma in realtà subalterno di Gaff e usato per dare la caccia ai suoi "simili". Questo ci verrebbe dato da una sequenza in cui Deckard sogna un unicorno, che ci fa vedere sotto una nuova luce una delle scene finali, quando cioè trova fuori dal suo appartamento uno degli origami di Gaff, a forma di unicorno. Questo ci fa pensare che Gaff conosca i pensieri di Deckard, come se fosse stato lui a "programmarlo". Il dilemma Deckard umano/replicante ha varie sfumature interessanti, ma più di tutto, fa diminuire la distanza fra umani e replicanti, facendoci riflettere su cos'è che ci rende davvero umani. Il dubbio diventa più forte se si riflette anche sul fatto che i replicanti nel film sembrano provare più emozioni degli apatici abitanti della Terra.
Più che una risposta certa, è proprio il dubbio che rende più interessante il finale.

Consiglio la visione di questo cult movie a tutti, amanti della fantascienza e non.


Alla prossima
Faust VIII

mercoledì, giugno 03, 2009

"A chi hai detto fottuto giapponese?"

Vi risulta che il buon Mario Giordano abbia chiesto scusa pubblicamente per la faccenda del "musi gialli" scritto sul suo giornale? A me no. Non dico che si merita la fine che Kitano fa fare ai mafiosi messicani in Brother, ma magari uno yubitsume...


Alla prossima
Faust VIII