domenica, agosto 30, 2009

Com'è andata a finire...

Ricordate la faccenda del Kanzenban di Shaman King? Ebbene, finalmente sono riuscito a leggere on-line gli ultimi capitoli e visto che nessuno sa se e quando la suddetta Perfect Edition sarà pubblicata nel nostro amato Stivale, ne farò un breve sunto qui, senza dilungarmi troppo perchè il background è molto complesso.

Per chi volesse godersi il finale quando sarà(eventualmente) pubblicato qui da noi, metto un bello



SPOILER WARNING!!!


Il torneo finisce ed Hao è il vincitore(per abbandono del gruppo di Yoh, che lo riteneva troppo forte per essere sconfitto in battaglia). Si procede con la cerimonia dell'incoronazione che richiede al nuovo re di recarsi nel perduto continente di MU, per mezzo di un over-soul sottomarino dei Pache. Lì, dovrà attraversare dieci ambienti detti Plant, che ricreano determinati habitat(un deserto, una giungla, un ghiacciaio, lo spazio, ecc) e sconfiggere i Pache del Consiglio, per poi , alla fine del percorso, cadere in un sonno profondo e al risveglio sarà completo il processo di fusione col Grande Spirito. Il piano dei ragazzi è arrivare prima che ciò avvenga e colpire Hao quando è più vulnerabile. Visto che tutto ciò è previsto dalle regole, anche loro dovranno affrontare i guardiani di ogni Plant e sconfiggerli per arrivare da Hao. Nel mentre i Gandhara, in viaggio negli inferni(che come ricorderete si trovano all'interno del Grande Spirito) dovranno trovare i rimanenti Spiriti della Natura, gli spiriti più potenti dopo il GS e consegnarli ai cinque guerrieri predestinati: Yoh avrà lo Spirit Of Earth, Ren lo Spirit Of Thunder, Horo Horo lo Spirit Of Rain, Chocolove lo Spirit Of Wind e infine Lyserg, userà lo Spirit Of Fire abbandonato da Hao.
Gli scontri cominciano e i nostri sono in grande difficoltà. I Pache, che usano uno o più spiriti animali, si dimostrano infatti gli avversari più temibili che abbiano mai affrontato. Dopo la morte di alcuni personaggi(Faust, che si ricongiunge con Elisa e li seguirà come spirito e Marco e Luchist che si uccidono a vicenda) il manga originariamente terminava col sogno della Principessa Hao che i nostri avevano fatto alla fattoria di Nakim e con Anna e Manta che partivano per MU con l'over-soul della sfinge di Anatel.

A parte approfondire con un capitolo lo scontro fra Marco e Luchist, la cui morte non era esplicitamente mostrata nella versione precedente, Takei ci mostra come vengono sconfitti tutti gli altri guardiani(compresi Silva, Nakim e Chrom), che muoiono tutti(a parte l'ultimo) e proprio mentre i nostri hanno sconfitto l'ultimo guardiano, appare davanti a loro Hao, che uccide il Decano Goldva con estrema facilità. Uccide anche tutti gli altri sciamani solo guardandoli, risucchiandone gli spiriti dentro di sè.

Segue una conversazione tra Yoh ed Hao, all'interno del grande spirito, dove Hao ripete di voler uccidere tutti gli umani e rimanere in silenzio all'interno del GS, in un posto per lui ideale(la società degli sciamani da lui pensata), completamente vuoto e dove non sarà più ferito dai pensieri negativi delle altre persone che lui poteva conoscere telepaticamente e che lo facevano tanto soffrire. All'improvviso appaiono gli altri prescelti ed Hao è sorpreso del fatto che siano riusciti a mostrarsi davanti a lui, senza che li avesse chiamati. Scopriamo che all'interno della realtà del GS, la forza di volontà permette di fare qualsiasi cosa a chi sia consapevole di questa regola e quindi, si spiega anche il fatto che con loro ci siano gli Spiriti Della Natura.

Hao crea l'over-soul del GS che ha il potere di scatenare tutti i fenomeni relativi alle stelle(supernove, buchi neri,ecc) e la cui forza è immane. Durante il combattimento, ad un certo punto, si mostrano tutti i personaggi visti in SK, sia gli alleati di Yoh, sia i seguaci di Hao(siamo così portati a pensare che Hao abbia già azzerato tutte le vite sulla terra e richiamato a lui tutte le anime) che ora non hanno più voglia di combattere e ribadiscono il concetto espresso già da Yoh e Marco: per aver ragione di Hao, bisogna far breccia nella sua solitudine, portando l'amore nella sua vita. Solo questo potrà purificarlo dalla negatività che ha assorbito in un miglialio di anni e che lo ha reso malvagio. Hao scioglie l'over-soul, ma non è disposto ad arrendersi facilmente, finchè non incontra lo spirito della madre, uccisa mille anni fa perchè creduta uno spirito maligno, e ciò è stato l'episodio che ha scatenato in Hao l'odio per la razza umana.

La storia ora ci mostra il futuro, quando Ryu e Hana Asakura(figlio di Yoh e Anna) si incontrano con i guerrieri leggendari e insieme aspettano l'arrivo di Yoh ed Anna, che erano in viaggio per il mondo. Ren ha un figlio, che ha probabilmente avuto insieme a (Iron Maiden) Jeanne, Horo Horo ha una fattoria, Chocolove ha pagato il suo debito con la giustizia, Ryu lavora alle Terme Funbari. Tutti ripensano a quello che è successo dopo la decisione di Hao: tutti loro sono stati riportati in vita(tranne forse i seguaci di Hao, che avevano espresso il desiderio di restare con lui) da Hao, che come legittimo Shaman King è dovuto rimanere all'interno del GS e ha lasciato i nostri liberi di "sistemare le cose da soli". Il tutto si conclude con l'arrivo di Yoh ed Anna e la visita di Manta, che ora studia in un college in America e tutto sembra essere tornato alla normalità. Infine c'è una frase di Manta, con sullo sfondo il cimitero dove si sono incontrati lui e Yoh la prima volta, in cui c'è un ciliegio in fiore, che dice: "Tutti dobbiamo morire prima o poi. Ma quello che ho scoperto è che la morte non è la fine del viaggio."
E nell'ultima pagina si vede lo spirito di Hao in kimono che vede Matamune(nella forma più tradizionale di nekomata) e i due si scambiano un sorriso.

Questa è la vera fine di Shaman King, che io ho trovato molto bella. Per comprenderla al meglio, bisogna però aver letto le side stories Funbari no Uta e Mappa Douji, uscite con i data book di SK alla fine della serie regolare.

Il cerchio si chiude.


Alla prossima
Faust VIII

giovedì, agosto 27, 2009

Berserk

All'inizio di Berserk ci viene presentato Gatsu, un guerriero cupo che combatte con maniere spicce contro degli esseri mostruosi, chiamati Apostoli, in un mondo medievaleggiante. Lui non sembra meno mostruoso delle creature che è abituato ad affrontare, ma non è malvagio, è solo segnato da un'esistenza piena di dolore. Comincia così un lungo flashback che ci racconta la sua vita a partire dall'infanzia: nato dal corpo della madre impiccata, è un neonato solo e inerme, in un mondo sconvolto da continue guerre. Una banda di mercenari gli passa accanto e lo vede, ma Gambino, il loro leader, inizialmente non lo vuole raccogliere, considerandolo un segno di sventura, ma Sys, la sua compagna che aveva da poco perso suo figlio, decide di prenderlo e allevarlo come se fosse suo. Il bambino così cresce in un ambiente militare e viene addestrato fin dalla tenera età a usare le armi. Sys, ad un certo punto, muore di peste, e Gambino, che non ha mai sopportato Gatsu, gli dà la colpa di quanto accaduto e una notte tenta di ucciderlo. Gatsu schiva i suoi attacchi e accidentalmente lo colpisce alla gola con la propria spada. Il resto dell'armata, credendolo colpevole della morte del loro capo lo inseguono per ucciderlo, finchè il ragazzo cade in un burrone. Sopravviverà, e verrà accolto in un'altra banda di mercenari.

Divenuto più grande, girerà il mondo, finchè non incontrerà l'Armata del Falco, di cui entrerà a far parte dopo alterne peripezie. Qui conoscerà persone importanti per la sua vita, il capo dell'armata Grifis e il suo luogotenente, la bella Caska. Grifis è divorato dall'ambizione e spera un giorno di diventare re. Divenuto un uomo importante nel regno di Midland, visto il contributo che l'Armata ha dato nella vittoria della guerra contro il regno di Tuder, è deciso a sposare Charlotte, la figlia del re, per succedergli al trono. Il re che ama la figlia di un amore incestuoso, scopertolo nel letto della figlia, lo farà catturare e torturare. L'Armata, nel mentre, era stata attirata in una trappola dell'esercito reale per essere distrutta. Gatsu l'aveva lasciata qualche tempo prima, in cerca di nuove sfide. L'Armata sopravvive e Grifis scappa dalle segrete, ma avendo realizzato che il suo sogno non si avvererà mai, nella più nera disperazione tenta il suicidio. Il ciondolo che ha al collo però si "attiva", rivelandosi per quello che è: un Bejelit, un oggetto magico che serve ad evocare da un'altra dimensione un gruppo di arcidemoni chiamato La Mano di Dio. Costoro sono disposti a dare al possessore di un bejelit poteri sovrumani, facendoli rinascere come Apostoli, a patto che coloro che stipulano il patto siano disposti a sacrificare quanto hanno di più caro. Visto che il bejelit di Grifis è il leggendario Bejelit Cremisi, che gli avrebbe permesso di rinascere come quinto arcidemone della Mano di Dio, il sacrificio doveva essere grande.

Infatti, una notte durante un'eclisse, attira in trappola tutta l'Armata del Falco, compresi Gatsu e Caska. Tutti tranne questi ultimi vengono uccisi e divorati dagli apostoli lì presenti, ma Gatsu perde un occhio e un braccio e Caska viene stuprata da Grifis(ora noto come Phemt) davanti a Gatsu, perdendo il bambino che aspettava da lui e la sua salute mentale.
Questo è ciò che spinge Gatsu a viaggiare e a distruggere gli apostoli che incontra con la sua Ammazzadraghi , la speranza di potersi vendicare di Grifis e della Mano di Dio. Nel corso della storia a lui si uniranno vari compagni come il folletto Pak, il giovane Isidoro, la nobile Farnese, Serpico, la sua guardia del corpo e la streghetta Shilke. La sua maestra, la potente strega Flora, ha dato a Gatsu l'Armatura del Berserk. Questo oggetto magico può far superare i limiti umani in battaglia, ma fa scatenare la Bestia, il lato oscuro dell'animo di Gatsu, che una volta venuto fuori gli fa attaccare indistintamente nemici e amici e quindi deve stare attento ad usarne il potere.

Kentaro Miura ha cominciato questo manga nell'89 e ancora va avanti. Il suo stile di disegno è molto particolareggiato ed "occidentale" rispetto agli altri manga. E' cominciato come un manga pseudo-storico e horror e via via ha aggiunto molti elementi fantasy, presi dal folklore germanico o europeo, ma anche da quello indiano(vedi la guerra contro i Kushan). Le tematiche sono varie, l'illusorietà del libero arbitro e quindi il dominio del caso, il destino dell'uomo, l'istinto di conservazione e l'onnipresenza del male. Vi è inoltre il rovesciamento dello stereotipo dell'eroe, a partire dal livello visivo: Gatsu, il protagonista, è il "guerriero nero", dal corpo nerboruto e dall'armatura scura, uomo brutale che si lascia trascinare dalla rabbia e dal desiderio di vendetta, indurito dalle ferite del corpo e dell'anima, ma che combatte per la salvezza dei suoi compagni. Dall'altra parte abbiamo "il Falco Bianco" Grifis, fisico androgino, biondo, dall'armatura scintillante, dotato di grande carisma e di ambizione, ma anche gretto manipolatore e spregevole stratega, che per la propria sete di potere non ha esitato a sacrificare i suoi amici più cari. Tornato ultimamente sulla Terra in forma umana, la sua figura è diventata quasi quella di un santo, la cui ipocrisia fa gridare vendetta a chi sa qual è la verità e fa sperare a noi lettori che quando si scontrerà per l'ultima volta con Gatsu, la sua fine sarà ingloriosa.
Consiglio agli amanti del fantasy "nero" l'epopea di Miura nonchè a tutti quelli che vogliano leggere un opera cupa, profonda, ambientata in un mondo dove non è tutto bianco o nero, ma dove ci sono molte sfumature di grigio.


Alla prossima
Faust VIII

A new manga review is coming. Till then...here's some music!



(solo audio. Il video che volevo postare io non si può incorporare nel blog)


The Stranglers-No More Heroes

(anche questo non si può incorporare, ma metto il link, perchè bisogna vedere il video)

Si, gruppi inglesi, oggi...

Alla prossima
Faust VIII

martedì, agosto 25, 2009

Genetliaco


...e sono 23, cari amici!


Alla prossima
Faust VIII

domenica, agosto 09, 2009

YOU WILL BE ASSIMILATED. RESISTANCE IS FUTILE.

Ultimamente, tutti i miei amici mi chiedono perchè non ho un profilo su Facebook e quando ho intenzione di crearne uno. La risposta alla seconda domanda è MAI, probabilmente. Il perchè è presto detto: non sento la necessità di sapere cosa fanno i miei "contatti", in ogni momento della loro giornata. Nè di far sapere cosa faccio io in ogni momento della giornata(infatti ho abbandonato un po' anche twitter e plurk, per lo stesso motivo). Il fatto di essere subissato di mail per ogni cretinata che viene scritta sulla tua bacheca non mi entusiasma, a dire il vero. Come non mi entusiasma il fatto che non ci siano filtri o distinzioni fra amici stretti e conoscenze e che quindi, quello che scrivo arriverà all'orecchio di tutti i miei contatti in maniera indistinta.
La cosa più inquietante per me, oltre al fatto che anche se cancelli il tuo account tutto ciò che hai postato rimane su Facebook, è il fatto che i tuoi amici che si sono iscritti ti assicurino che non potrai fare a meno di iscriverti anche tu. Usando frasi tipo: "Anch'io dicevo che non mi sarei mai iscritto, ma dopo un po' di tempo ci sono entrato e ora lo uso tutti i giorni. Lo farai anche tu. Ci sono tutti ormai". A parte che il fatto che tutti facciano una determinata cosa, non ne prova automaticamente la giustezza, come fai a dire che lo farò anch'io? Fortunatamente, siamo degli individui razionali e possiamo sempre fare le nostre scelte. Ognuno è diverso dall'altro. Per cui
se non mi iscrivo a Facebook, non è "per avere più carisma e sintomatico mistero", ma perchè non ne vedo l'utilità. Se ti voglio contattare ti telefono, o ti mando un messaggio o una mail. Se c'è qualcosa che voglio condividere col mondo lo farò tramite il mio blog o tumblr, che uso quando voglio proporre dei contenuti e non per postare per il mero gusto di farlo.
Ai sostenitori più accaniti dei social network che sono rimasti interdetti leggendo questo mio intervento, dico: si può vivere benissimo anche senza Facebook. Ve lo assicuro.


Alla prossima
Faust VIII

domenica, agosto 02, 2009

Golgo 13: Assignment Kowloon di Yukio Noda

Golgo 13: Assignment Kowloon(ゴルゴ13 九竜の首, Gorugo Sātīn Kûron no kubi) è un film del 1977, diretto da Yukio Noda. Tratto dall'omonimo fumetto(di cui parlo qui), il film vede il nostro Duke Togo impegnato in una missione ad Hong Kong, dove dovrà uccidere un boss locale, Chow Lui Fung, che si finge benefattore della città, ma che è in realtà coinvolto in un traffico di droga tra l'America e l'Asia. L'americano che l'ha ingaggiato, vuole evitare che la lista delle persone coinvolte nel traffico venga resa pubblica. A complicare però le cose, c'è il detective Smith(interpretato da Lun Chia), che ha un conto in sospeso con Golgo e appena saputo che lui è in città, si mette subito sulle sue tracce. La situazione precipita quando Chow viene ucciso da un'altro killer e Golgo viene incolpato per questo crimine, finendo per essere inseguito sia dalla polizia, sia dagli uomini del complice di Chow, che si scoprirà essere il console di Porania, Polanski, ad Hong Kong con la figlioletta Maria. Braccato, Golgo verrà aiutato da una prostituta che aveva salvato precedentemente e dopo essersi medicato le ferite, si preparerà per lo scontro finale.

Innanzitutto, bisogna spendere due parole sull'attore che interpreta Duke Togo, il grande Sonny Chiba(che il pubblico occidentale ricorderà per essere stato l'Hattori Hanzo di Kill Bill), perfetto in questa parte. Gran parte del fascino del manga originale viene dal suo protagonista, killer freddo e calcolatore, dalla faccia di pietra e gli occhi affilati, sempre pronto a colpire al momento giusto con grande precisione. L'interpretazione e l'aspetto di Chiba soddisfano perfettamente queste caratteristiche. Quando non uccide i suoi nemici col suo fidato M16 custom, lo vediamo ingaggiare combattimenti a mani nude, che ricordano molto quelli visti nel film che portò l'attore alla ribalta, The Street Fighter. Sebbene abbia sempre il controllo della situazione, Chiba ci mostra un aspetto inedito di Golgo: l'atteggiamento nevrotico di chi viene sempre attaccato, come quando viene sorpreso alle spalle dalla piccola Maria. Questo, a mio avviso, getta uno spiraglio di umanità su un personaggio altrimenti inumano, il quale, anche quando regala una spilla alla bambina, lo fa perchè dentro c'è un microfono con cui spiare suo padre.

Un altra differenza che il film apporta rispetto al manga/anime, che fa comparire Golgo alla fine del capitolo/episodio per portare a termine infallibilmente la missione è che qui il nostro protagonista lo vediamo in azione fin da subito. Questo perchè si tratta di un film per il cinema, indubbiamente, ma anche perchè così, dopo vari combattimenti in cui ha la meglio, ci viene presentato, forse per la prima volta, in seria difficoltà dopo essere stato ferito. In questa situazione, sfrutta l'infatuazione della prostituta nei suoi confronti per sfuggire alla polizia e rimettersi in sesto, dimostrandoci ancora una volta che per lui la missione viene prima di tutto.

La trama è piuttosto lineare, quasi un pretesto per inanellare tutte le scene d'azione, che sono sempre godibili e valgono la visione di questa trasposizione cinematografica. In questo senso, il film è riconducibile al genere di film sulla yakuza tipici del periodo, di quelli che tanto piacciono a Tarantino. La differenza è che qui i criminali non dimostrano di possedere nessun codice d'onore, lasciando così tutta la "luce" al senso di giustizia di Smith, che vuole vendicare la morte della collega Lam Ling. Si aggiunge al tutto anche una certa dose di erotismo, soprattutto quando è presente la moglie di Chow.

Anche se la location principale è Hong Kong, nel film si gira il mondo, come ci si aspetterebbe da un film di James Bond o simili. Si va da Macao a Tokyo e Kyoto, arrivando anche a Miami, per alcune scene. L'atmosfera, però non cambia molto da una città all'altra, tutte metropoli che possono nascondere un identico microcosmo criminale.

Una nota di demerito va al doppiaggio sempre fuori sincrono, cosa che si nota soprattutto coi personaggi occidentali.

Un film interessante per i fan di Golgo 13 e che val bene una visione per gli estimatori dei film sulla yakuza o di arti marziali.




Alla prossima
Faust VIII