giovedì, dicembre 11, 2008

Sayounara Zetsubou Sensei


La storia di Nozomu Itoshiki, un professore che vede sempre il lato più negativo di ogni cosa (per quanto assurdo possa essere), comincia con lui che tenta di impiccarsi ad un albero di ciliegio il primo giorno del nuovo anno scolastico. Si imbatte in lui Fuura Kafuka, che lo vuole tirare giù per impedirglielo, quasi uccidendolo mentre tenta di salvarlo. Fuura è l'esatto opposto del professore, cioè vede sempre il lato positivo delle cose (anche arrivando a sembrare un po' scema): ad esempio, credeva che lui volesse "diventare più alto" :P. La ragazza, avendolo trovato appeso al ciliegio gli dà il nomignolo di "Supervisore Rosa" (桃色の係長) e gli da 50 yen perchè possa chiamarlo così. Nozomu la lascia lì e va verso la sua classe per scoprire subito dopo che Fuura è una delle sue alunne. Quando si presenta scrivendo gli ideogrammi del suo nome sulla lavagna (糸色 望 Itoshiki Nozomu), la ragazza vede gli ideogrammi del cognome come uno solo e quindi legge la parola "disperato" (絶望先生 Zetsubou Sensei "Professor Disperato"). Questa è una cosa che fa deprimere molto il professore, che si fa buttare giù anche delle piccolezze (infatti, una sua frase ricorrente è 絶望した, "Sono disperato", ogni volta per un motivo diverso). Oltre a dover sopportare le esternazioni di Fuura, Nozomu dovrà fare i conti col resto della classe, che è un concentrato di problematiche varie (maniaci compulsivi, hikikomori, stalker, gente con doppie personalità o con nessuna personalità, fujoshi, una ragazza con la mania di tirare la coda agli animali, un'altra che parla solo tramite messaggi sul cellulare e una troppo normale e anonima).
Ogni capitolo si concentra su una determinato fenomeno sociale che viene portato o all'estremo o interpretato alla lettera (per esempio il お見合い Omiai, l'incontro che si fa fare a due potenziali sposi in un matrimonio combinato, nella bizzarra famiglia di Nozomu diventa un matrimonio che avviene attraverso contatto visivo, infatti nella parola omiai c'è l'ideogramma di "vedere") oppure il professore cerca di far vedere ai suoi alunni il lato negativo di fenomeni ritenuti positivi e ognuno reagisce secondo le stranezze del proprio carattere.
Il tutto in un atmosfera surreale in cui il precedente imperatore non è ancora morto e si è in un ipotetico 83° anno dell'era Showa (quando in realtà in Giappone è il 20° anno dell'era Heisei) e ci sono per questo vari anacronismi. Inoltre ogni alunno ha un nome che è un gioco di parole che indica il loro carattere (anche Fuura Kafuka, che non è il vero nome della ragazza, è preso da Franz Kafka).
Un manga molto strano ( è proprio il caso di dirlo) con un senso artistico molto delicato ( la copertina di ogni capitolo è disegnata come una Karuta, una carta da gioco giapponese e i titoli dei capitoli sono parafrasi di titoli di romanzi o simili), che si scontra con le tematiche difficili di cui l'opera tratta e che fa satira su vari aspetti della società nipponica contemporanea.


Alla prossima
Fausto VIII

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