martedì, marzo 23, 2010
Akira Kurosawa
Su suggerimento di Giangidoe, vorrei provare a dire qualcosa su Akira Kurosawa, essendo oggi il 100° anniversario della sua nascita.
Kurosawa (Oota, 23 marzo 1910-Setagaya, 6 settembre 1998) è stato un grande regista giapponese, forse il più conosciuto a livello mondiale, nonchè un grande innovatore, sia a livello delle trame, come sceneggiatore, sia a livello tecnico. Ad esempio, usando delle lenti particolari per riprendere dalla distanza, o usando più cineprese contemporaneamente, per non far capire agli attori quale apparecchio li stesse riprendendo. Questi accorgimenti avevano l'effetto di rendere più realistica l'interpretazione dell'attore, che non veniva distratto dal focalizzarsi sulla cinepresa che lo riprendeva e si immergeva maggiormente nel personaggio. Inoltre ha sperimentato col flashback e flashforward e inventato una tecnica per sfumare da una scena all'altra.
La produzione di Kurosawa si divide essenzialmente in jidai-geki (i film sull'epoca dei samurai) e film ambientati nell'epoca contemporanea. In Occidente è conosciuto maggiormente per il primo tipo di film: Rashoumon, che ha ottenuto il Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia e l'oscar ad honorem come miglior film straniero; I Sette Samurai, forse il suo film più noto, che ha ispirato I Magnifici Sette; Yojinbou, che ha ispirato Sergio Leone per il suo Per Un Pugno di Dollari; La Fortezza Nascosta, che ha ispirato Star Wars.
Kurosawa ha trasposto delle opere di William Shakespeare, adattandole alla storia giapponese, come Ran, basato sul Re Lear e il Trono di Sangue, basato sul Macbeth. Inoltre ha adattato anche opere di scrittori russi, con film quali L'Idiota, tratto dal romanzo omonimo di Dostoevskij e i Bassifondi, tratto dall'opera di Maksim Gorkij. Dersu Uzala (che ha vinto l'Oscar come miglior film straniero) è tratto dai diari dell'esploratore Arsen'ev. In Barbarossa ci sono, poi, elementi presi da Umiliati e Offesi.
E' da segnalare anche Kagemusha, coprodotto da Francis Ford Coppola, che ha vinto la Palma D'Oro a Cannes. Inoltre, il regista ha ottenuto l'Oscar alla carriera nel 1990.
Suoi attori feticcio sono il grande Toshiro Mifune e Tatsuya Nakadai.
Che siano film in costume o film contemporanei, film noir o di denuncia sociale, Kurosawa si focalizzava sempre sull'aspetto dell'umanità che affronta le avversità e le sofferenze della vita con grande dignità. Lo stile semplice e spettacolare e l'alternanza di momenti tragici a momenti umoristici mutuati dal teatro Kabuki, hanno contribuito a creare un cinema epico, ma non retorico. A livello visuale, la meticolosità del regista nella realizzazione dell'impianto scenico e nel montaggio ha creato scene di incredibile forza estetica, soprattutto quando sono coinvolti gli elementi naturali (come ad esempio la scena delle battaglia finale sotto la pioggia battente ne I Sette Samurai).
Si potrebbe parlare per ore della filmografia di Kurosawa, ma per il momento, mi fermo qui, riservandomi il diritto di analizzarne alcuni film più nello specifico.
Alla prossima
Faust VIII
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