mercoledì, aprile 15, 2009

GeGeGe No Kitarou

Tra i manga che non sono diventati celebri anche in Occidente, c'è da annoverare anche GeGeGe No Kitarou, di Shigeru Mizuki. Eppure, è strano, visto che in patria praticamente chiunque lo conosce.
Il manga, pubblicato la prima volta nel 1959, comincia con un impiegato della banca del sangue che viene chiamato ad indagare su del sangue contaminato. Egli scopre che il sangue appartiene ad una coppia, gli ultimi appartenenti alla Yuurei Zoku(幽霊族, "Tribù degli Spiriti"), che l'hanno venduto per comprarsi da mangiare. I due, rivelandogli di essere gravemente ammalati, gli chiedono di aiutarli. Purtroppo, muoiono poco dopo e l'impiegato li seppellisce. La "donna" però, era incinta, e il suo bambino "nasce", sbucando dalla tomba e cominciando a piangere. Il neonato è deforme e gli manca un occhio e l'impiegato decide di portarlo con se. Il padre del bambino, che lo chiamerà Kitarou, ritorna in vita sotto forma di occhio dotato di gambe e braccia, staccatosi dal suo corpo in putrefazione. Sarà conosciuto come Medama Oyaji(目玉親父 "Padre Bulbo Oculare") e tornerà insieme a suo figlio. Vivranno per un po' con l'impiegato e poi, allontanati da casa sua, vagheranno per il Giappone all'avventura.

Incontreranno tantissime creature del folklore giapponese, tra cui ricordiamo soprattutto: Nezumi Otoko( ねずみ男 , "Uomo Topo"), che non si lava mai e che è sempre disposto a tradirli per qualche ricompensa; Neko Musume( 猫娘, "Ragazza Gatto"), tranquilla ragazza che, quando in collera o quando vede del pesce, si trasforma in un mostro felino. Non ama Nezumi Otoko; Sunakake Babaa(砂かけ婆, "Vecchia Lancia-Sabbia"), porta sempre della sabbia da tirare a eventuali nemici per accecarli. Mito originato nella prefettura di Nara; Konaki Jijii(子泣き爺, "Vecchio che Piange-Come-Un-Bambino"), vecchio che fa credere di essere un bambino che piange e quando lo si raccoglie, si trasforma in pietra, schiacciando chi l'ha raccolto. Mito originato nella prefettura di Tokushima; Ittan Momen(一反木綿, "Rotolo di Cotone"), creatura a forma di striscia di tessuto, che, nel folklore della prefettura di Kagoshima, si avvolge sulla faccia delle vittime per soffocarle. Essendo in grado di volare, viene usato da Kitarou come mezzo di trasporto; Nurikabe(ぬりかべ, "Muro da Intonacare"), una creatura con le sembianze di un muro che blocca la strada a chi va in giro di notte. Bussare alla sua base è l'unico modo per farlo sparire.

Kitarou vive delle incredibili avventure, combattendo contro malvagi youkai(妖怪, "demoni/spiriti/mostri") e per la convivenza pacifica tra questi e gli umani. Per farlo, usa vari oggetti magici, come sandali geta che può muovere e guidare a distanza, una veste chanchanko che protegge chi la indossa o lanciando i suoi stessi capelli, acuminati come frecce.
Nella prima versione della storia, chiamata Hakaba Kitarou(墓場鬼太郎, "Kitarou Del Cimitero"), l'atmosfera era molto più cupa e horror, rispetto a quella dell'anime successivamente chiamato GeGeGe No Kitarou. Lo stesso Kitarou era più cattivo delle sue successive incarnazioni televisive e cinematografiche ed era presente molto humour nero. Recentemente è stata prodotta una serie animata che ricalca maggiormente le atmosfere originali del manga.

Shigeru Mizuki, al secolo Shigeru Mura, ha cominciato a provare interesse verso i racconti del folklore, ascoltando da bambino i racconti di una donna del suo paese, che lui chiamava Nonnonbaa. Anche da adulto, ha continuato a pensare che quei racconti fossero veri, o avessero un fondo di verità.
Nel 1942, in guerra a Papua Nuova Guinea, ebbe la malaria e affrontò gli orrori della guerra. Divenne anche amico delle tribù del posto, ma un giorno perse un braccio in un esplosione e fu costretto a rientrare in patria. Dopo l'occupazione si mise a fare il kamishibai, una sorta di cantastorie itinerante, che raccontava con l'ausilio di immagini da lui disegnate. Tutte queste esperienze di vita, l'orrore dei campi di battaglia in particolare, confluirono nella sua opera di mangaka e scrittore.
Viene ricordato e tenuto in grande considerazione per il fatto di aver aiutato a preservare e rendere noti ai giapponesi di oggi i miti e i mostri del folklore(ai quali ha dedicato anche un enciclopedia), come Lafcadio Hearn prima di lui.
Il regista Takashi Miike, ha detto di essersi ispirato anche alla sua opera, realizzando il film La Grande Guerra Degli Youkai(
妖怪大戦争 , Youkai Daisensou) e Mizuki stesso appare in un cameo nel film, così come alcuni suoi personaggi.


Alla prossima
Faust VIII

6 commenti:

Lamù e Lana ha detto...

Sono contenta che parli su Kitaro.
Viva Medama oyaji!!!

Allora, il vestito di Kitaro è chanchanko. La vecchia che gli raccontava le storie è Nonnonbaa.

Nella città natale di Mizuki (forse Tottori)si trovano tante statue di yokai. Un giorno la visiterò.

La nuova versione, Hakaba Kitaro, non l'ho seguita. Ho visto solo la sigla, era eccezionale.

Lana

Faust VIII ha detto...

Grazie per le correzioni. Hakaba Kitarou l'ho visto un po' su Youtube e l'ho trovato molto bello. Un vero horror, con momenti davvero agghiaccianti, come quando Kitarou esce dalla tomba e si sente piangere e urlare a squarciagola per tutto il cimitero...

Giangidoe ha detto...

Il mese che sono stato in Giappone, ho visto diverse volte quel personaggio!
E tra le varie serie che mi ero stupito di non avere mai nemmeno sentito nominare da noi c'erano anche GOLGO 13 e HAJIME NO HIPPO.

Comunque: bel blog!
Prometto di esplorarlo meglio e di recuperare i post precedenti ;)

Faust VIII ha detto...

Grazie Giangi...Infatti ho intenzione di parlare di vari manga non noti in Italia, tra cui Golgo13, di cui ho scritto qualche post fa...

Giangidoe ha detto...

Recuperato e commentato.
Alla prossima ;)

Faust VIII ha detto...

Ho visto in fumetteria i primi 3 volumi di GeGeGe no Kitarou, il primo a 9,90 e gli altri 2 a 6,90. Qualcuno sa se andrà avanti la pubblicazione?