Il boss finale del primo
Samurai Shodown (Samurai Spirits, in Giappone) è Amakusa Shiro Tokisada.
Si tratta di un personaggio realmente esistito, leader carismatico
della rivolta di Shimabara (17 dicembre 1637 - 15 aprile 1638). La
rivolta scoppiò perché il signore feudale (daimyou) aumentò le tasse dei
contadini, per coprire le spese di costruzione di un nuovo castello.
Questo si aggiunse alla politica di repressione del cristianesimo in
atto da tempo in quella zona (lo shogunato temeva che la diffusione
della fede cristiana fosse la “fase 1” di una conquista anche militare,
ad opera delle nazioni da cui provenivano i missionari, la Spagna e il
Portogallo), esacerbando gli animi della popolazione. La maggior parte
dei ribelli era composta da contadini cattolici, anche se in seguito si
unirono a loro molti ronin (samurai senza padrone). Il giovane Tokisada,
anch’egli cristiano, era visto come un inviato celeste (c’è chi lo
definisce addirittura “il Gesù giapponese”) e riuscì per qualche tempo a
tenere testa alle truppe dello shogun. Dopo l’assedio del castello di
Hara, però, i ribelli furono sconfitti e vennero tutti uccisi, compreso
Tokisada.
Si narra che le sue ultime parole furono: “Ritornerò fra cento anni e
avrò la mia vendetta”. In pratica nel gioco, Tokisada ha tenuto fede
alla sua promessa, tornando dall’aldilà come una specie di messia
malvagio.
Alla prossima
Faust VIII